Epinomide. Studi sull’opera e la sua ricezione
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L’obiettivo primario di questo volume è quello di portare alla luce una linea della trasmissione del platonismo e della cultura accademica a lato della via maestra costituita dai grandi dialoghi (primo fra tutti, naturalmente, il Timeo); questa linea, rappresentata da un dialogo apparentemente minore, e in effetti non platonico, è notoriamente assai ricca e complessa. L’Epinomide infatti introduce la teoria dei cinque elementi e dei cinque corpi elementari, assente ancora nel Timeo e nelle Leggi ma adottata da alcuni Accademici (ad esempio dallo scolarca Senocrate) e soprattutto da Aristotele; sostituisce il primato della dialettica con quello dell’astronomia cui è assegnato il compito di educare l’uomo alla virtù, ma al contempo conferisce alla scienza dialettica un vincolo essenziale con le matematiche; presenta una demonologia pienamente integrata con la cosmologia, consegnando alla letteratura filosofico-religiosa dell’ellenismo e dell’età imperiale un motivo di riflessione ampiamente sfruttato; infine, ripropone i grandi temi, desunti direttamente dal Timeo e dalle Leggi, dell’azione demiurgica e dell’anima cosmica secondo una prospettiva che influenzerà in modo piuttosto evidente, pur con modalità differenti, la Stoa e il neoplatonismo. Alla presente collectanea hanno aderito studiosi esperti di tradizione platonica, antica e tardo-antica, aristotelica ed ellenistica. I singoli contributi inquadrano l’Epinomide tanto sotto il profilo della sua contestualizzazione nel clima culturale e scientifico dell’epoca di composizione, che sotto quello della sua ricezione nelle epoche posteriori.