ISBN: 2035-3960
Pagine: 286
Anno: 2021

Ernst Cassirer, Vorarbeiten: Ausdrucksfunktion/Studi preparatori: Funzione espressiva. «Cassirer Studies» XI-XII /2018-2019

A cura di: Metta C., Raio G.
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Il volume Ernst Cassirer, Vorarbeiten: Ausdrucksfunktion/Studi preparatori: Funzione espressivaCassirer Studies», Bibliopolis, Napoli 2021) presenta l’edizione critica (trascrizione del manoscritto e traduzione italiana a fronte) del secondo “Manoscritto dell’Espressione”, risalente alla seconda metà degli anni Trenta, che precede e prepara il primo Manoscritto: Zur Objektivität der Ausdrucksfunktion/Sull’oggettività della funzione espressiva, pubblicato per primo per la sua emblematicità e compiutezza nel precedente volume dei «Cassirer Studies» (Bibliopolis, Napoli 2019).

Gli Studi preparatori sulla funzione espressiva non hanno un andamento sistematico, ma proprio per la frammentarietà e l’essenzialità dei punti di confronto tematici, teorici e critici con gli autori del “Circolo di Vienna”, in primo luogo Carnap, e in generale con le teorie fisicalistiche e psicologistiche, rappresentano il momento radicale della svolta verso l’oggettività dell’espressione.

Per Cassirer la fisica non è un linguaggio universale, ma soltanto un linguaggio particolare. La filosofia deve ascoltare tutti i linguaggi e cercare di interpretarli e comprenderli. In tal modo essa diventa “filosofia delle forme simboliche”, di tutti i modi della “comprensione del mondo”.

La filosofia abbraccia l’attività, il “fare”, e il “formare” spirituali. Il “mondo” umano non si può costruire a partire da mere funzioni teoretiche: esistono anche funzioni ateoretiche, la funzione etica, quella estetica, quella mitica. Ciascuna di queste funzioni è capace di una determinata ‘oggettività’. Non c’è solo un “essere” fisicalistico, c’è anche un “essere” estetico, etico, mitico e così via. La filosofia è ugualmente interessata a ognuno di questi processi di oggettivazione.

Scrive Cassirer: «A noi non interessa occuparci di metafisica – erigere un sovra-mondo – noi ci interroghiamo solo sulla totalità immanente delle funzioni spirituali,  e comprendiamo in questa totalità tutto ciò che supera il cerchio della mera “soggettività”».

Il “mondo dell’esperienza” non è costituibile mediante logica e fisica da sole, esso contiene fattori teoretici, ma anche fattori «ateoretici», fattori-valore, fattori fisiognomici e tutti sono necessari e significativi.

Nei due Manoscritti compare per la prima volta il termine Fremdpsychisches, lo “psichico estraneo”, la “mente altrui”, ripreso dal contesto terminologico del Circolo di Vienna, dal famoso saggio di Carnap Pseudoproblemi nella filosofia. Il campo psichico altrui e la polemica del realismo, tradotto in italiano da Emanuele Severino.

Cassirer non pone la questione dello “psichico estraneo” in modo sostanzialistico e metafisico: c’è una “realtà” dello “psichico estraneo” in sé? Non pone questa domanda più di quanto non la ponga già per la realtà dell’oggetto fisico “in sé”, ma ancora una volta pone la questione dal punto di vista critico, delle forme e delle modalità di conoscenza degli oggetti in generale. «Non: esiste lo psichico estraneo e che cos’è? ma: in quale forma, attraverso quale medium, mediante quali funzioni, lo psichico estraneo diventa per noi accessibile, ci viene dischiuso e fino a che punto possiede “oggettività”, fino a che punto è “apparenza”»?

 

 

 

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