ISBN: 978-88-7088-652-8
Pagine: 140 + XXVI tavv. f.t.
Anno: 2017

HISTORY OF ISCHIAN EARTHQUAKES

Collana: Fuori collana
Categoria: .

25.00

Le fonti più antiche sulla sismicità d’Ischia risalgono alla colonizzazione greca dell’isola nel VIII secolo a.C. . Fino all’eruzione del 1302 la sismicità è diffusa in tutta l’Isola, mentre quella successiva è localizzata prevalentemente nella parte settentrionale, al bordo del massiccio del Monte Epomeo.

Una caratteristica dei terremoti di Ischia è la loro estrema superficialità, in quanto a profondità maggiori di 3 km le rocce, per la loro elevata temperatura  ( > 400 °C), hanno un comportamento duttile e non fragile e quindi non si fratturano e non generano terremoti.

Il meccanismo del terremoto è dovuto al movimento tra blocchi adiacenti separati da una superficie di discontinuità (faglia), lungo la quale si genera il movimento relativo di due blocchi quando le forze tettoniche producono il superamento dell’attrito che impediva il movimento. Dopo un terremoto il sistema deve ricaricarsi perché l’attrito possa di nuovo essere superato e generare un altro terremoto.

Il testo, presentato dal direttore dell’Osservatorio Vesuviano – INGV Francesca Bianco, è arricchito dai preziosi contributi sintetici di Ilia Delizia, Ferruccio Ferrigni, Pietro Greco, Piero Pierotti, Giovanni Polara, relativi al rapporto uomo-terremoto e alle problematiche dell’utilizzo della risorsa territorio e mitigazione del rischio, particolarmente interessanti per un pubblico attento alle problematiche connesse alla sismicità.

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