La feroce forza delle cose
€20.00
La Grande guerra rappresenta un banco di prova per la Filosofia dello spirito crociana, un laboratorio per saggiare la solidità del sistema appena condotto a compimento. Posta in questione, in sede teoretica, l’autonomia del giudizio estetico, nonché la possibilità di pensare e comunicare il vero, nel campo della scienza come in quello della storiografia, è nello spirito pratico che la tensione, provocata dall’esperienza del conflitto, viene più chiaramente in evidenza. L’eticità dei valori universali è costantemente insidiata dal dovere del cittadino di difendere la patria, e il carattere controverso dell’«utile», che emerge dalle pagine sulla guerra, fa vacillare, con l’unità dell’azione economica, il fondamento della sua dignità categoriale. Nello scontro armato tra gli Stati, infatti, la politica manifesta la sua indole ferina, e il diritto esibisce, nei rapporti che informano l’ordinamento internazionale, la propria tragica natura. Il lettore non tarderà a riconoscere, in questa peculiare condizione, l’espressione paradigmatica di un problema più generale, che investe l’ordine sociale della vita. Esso concerne l’esistenza di un fondo oscuro, latente nel dominio economico della politica e del diritto, in cui la violenza resta pur sempre, nella forza, quale immanente possibilità.
Recensioni e presentazioni:
Recensione a Carlo Nitsch, La feroce forza delle cose (M. Griffo, Il Pensiero politico, 1/2021)
Recensione a Carlo Nitsch, La feroce forza delle cose (G. Russo, «La Cultura», n. 3/2021)