ISBN: 9788870885910
Pagine: 182
Anno: 2011

L’edera di Leonida

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25.00

Marcello Gigante in questo saggio prende le distanze dal giudizio degli interpreti della poesia leonidea che l’hanno preceduto, dal Wilamowitz al Gow, e offre una lettura nuova degli epigrammi di Leonida di Taranto. L’opera del poeta tarantino, originale e scabro, lontano dal raffinato disimpegno dei grandi epigrammatisti del III secolo, quali Callimaco e Asclepiade, si configura come lo specchio di una società umile e operosa. Se l’essenzialità della forma è il tributo al canone ellenistico, il realismo delle descrizioni è la cifra più autentica del suo stile. Leonida non descrive le gesta dei re, né le gioie del convito, argomento dei suoi versi sono le umili capanne della gente povera, gli attrezzi dei vari mestieri, l’aspro sapore della miseria. ‘Testimone della crisi della cultura in Magna Grecia tra il IV e il III secolo a. C.’, come lo definisce l’autore, Leonida ci offre una galleria di personaggi, còlti negli atteggiamenti della vita quotidiana, la cui disarmata semplicità trova corrispondenza nelle statuine fittili della coroplastica magnogreca.

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